Acireale e la Riviera dei Ciclopi
Il pensiero,
unico mezzo per poter concepire le idee esistenti
in virtù della mediazione dei sensi,
alle quali le cose empiriche partecipano dove meglio si esplicita,
la magnificenza della riviera dei Ciclopi
a metà della costa Ionica
dove superba su quell’altipiano di origine lavica chiamato timpa
si erge Acireale.
unico mezzo per poter concepire le idee esistenti
in virtù della mediazione dei sensi,
alle quali le cose empiriche partecipano dove meglio si esplicita,
la magnificenza della riviera dei Ciclopi
a metà della costa Ionica
dove superba su quell’altipiano di origine lavica chiamato timpa
si erge Acireale.
Frutto della mitologia greca, acquisisce il nome dalla divinità chiamata Aci, un pastorello di cui si innamorò Galatea, di cui a sua volta era innamorato il ciclope Polifemo che schiacciò il rivale dal cui sangue nacque il fiume Akis, oggi “scomparso” sotto terra.
Baroccamente mistica, serissima di fronte all’imponente Cattedrale, ed alla devotissima Chiesa di San Sebastiano, si abbandona frivolamente in uno dei carnevali più importanti d’Italia.
Di qui alla volta di Xiphonia misteriosa città greca scomparsa, dalla quale si narra che Aci Castello e le altre Aci ne abbiano tratto le proprie origini.
Importante per percepire la corretta impostazione del villaggio di Acitrezza è la conoscenza del romanzo “I Malavoglia” dello scrittore e drammaturgo italiano, considerato il maggior esponente della corrente letteraria del verismo, Giovanni Verga.